4 January, 2006

Diciamo…facciamo

Posted in nuova TV at 21:49 by Sebastiano

Su stimolo di un post di Lele Dainesi (Io la mia parte l’ho fatta! Adesso il Digitale Terrestre lo facciano gli altri), ho ripescato alcuni spunti di discussione/articoli che avevo scritto ormai più di un anno fa. Ad oggi si è parlato molto della piattaforma tecnologica, anche per denunciare l’obsolescenza congenita dei decoder DTT finanziati con denaro pubblico. Molto meno si è detto (e fatto) sul fronte della “TV possibile”.
Ai tempi ci ho provato (almeno a parlarne)…tutto sommato qualcosa di ciò che scrissi allora mi sembra ancora oggi valido. Ai lettori la sentenza.

Due proposte per un digitale (extra)terrestre.
La tv partecipativa.
Tv digitale terrestre…e tre.

Technorati tags: tv digitale terrestre, DTT.

5 December, 2005

Convergenza

Posted in mobile, nuova TV at 23:42 by Sebastiano

Mentre in Italia un operatore mobile si compra una rete televisiva (mi riferisco ad H3G, di cui ho parlato qualche giorno fa), in UK una rete televisiva si compra un operatore di telefonia mobile. La notizia qui.
L’idea è naturalmente quella di creare una convergenza di servizi tra telefonia mobile, banda larga e contenuti tv. In UK hanno dimostrato di saper fare bene con la tv on demand; verranno quindi sfruttate queste fusioni (anche BskyB ci sta pensando, come riportato nell’articolo) per fornire nuovi tipi di contenuti on demand, naturalmente multipiattaforma? (magari contenuti socializzanti, non i goal delle partite).

Technorati tags: mobile, telecomunicazioni, broadcasting.

28 November, 2005

3 is broadcasting

Posted in mobile, nuova TV at 23:49 by Sebastiano

H3G ha completato pochi giorni fa l’acquisto di Canale 7 dal Gruppo Profit di Raimondo Lagostena (che possiede anche Odeon TV).

Prima osservazione: prosegue la chiusura de facto di reti private locali, il che conferma che il digitale terrestre porta attualmente alla diminuzione dell’offerta, a causa di costi inaccessibili per le piccole realtà “analogiche”.

Seconda osservazione: 3 è il primo operatore mobile a diventare broadcaster (o più esattamente “carrier/operatore di rete” nel linguaggio “tecnico” del DTT). La sua intenzione è naturalmente quella di trasmettere contenuti nello standard DVB-H.
Insomma, c’è chi si allea con i broadcaster, e chi lo diventa.

Il DVB-H, questo sconosciuto: non è IPTV, non è HDTV, non è tv on-demand, è solo flusso di dati unidirezionali one-to-many (IP Datacast, di cui Nokia parlava già nel 2003) che impallidisce di fronte a qualsiasi Wi-Fi, Wi-Max, Wi-Bro.

Dopotutto però Novari potrebbe aver fatto bene a spendere i 35 milioni di euro necessari per l’operazione. Nonostante i molti usi razionali e utili a cui una connessione wireless a banda larga potrebbe prestarsi, in realtà tutti questi usi/possibilità tecnologiche, per quanto affascinanti, potrebbero non prestarsi ad un modello di business di successo (quantomeno non ad una copertura abbastanza rapida dell’investimento). Faccio un pò l’avvocato del diavolo dicendo che il broadcasting su cellulare potrebbe essere sufficiente per veicolare ciò che molti utenti nomadi vanno cercando: esperienze ed emozioni.
Devo però sottolineare che in questo manca un ingrediente fondamentale – vedremo in futuro quanto effettivamente percepito/voluto dai consumatori nomadi – ovvero la possibilità di partecipazione, di upload di contenuto, di condivisione di esperienze proprie (che però potrebbe essere risolto dalla convergenza con l’UMTS).
Staremo a vedere…

Technorati tags: mobile, H3G, DVB-H

24 November, 2005

RFID for the massess…

Posted in nuova TV at 22:38 by Sebastiano

Secondo diverse fonti sul web la società creatrice di TiVo starebbe cercando di brevettare una tecnologia di riconoscimento legata ai tag RFID.
In breve i tag RFID sono chip “passivi” in grado di memorizzare una certa quantità di dati e di interagire via radio con appositi dispositivi; il chip in questione si attiva quando è prossimo ad uno di questi “lettori”. L’applicazione principale di questa tecnologia oggi è legata alla logistica e in particolare al controllo del magazzino e della movimentazione merci.

Il creatore di TiVo sta quindi pensando ad un impiego lato consumer di questa tecnologia. Il concetto è semplice: permettere al sistema di DVR di riconoscere l’utente che lo sta utilizzando leggendone i dati da un chip RFID che egli indosserà (può essere legato a indumenti, gioielli, o anche…perchè no…impiantato sottopelle ;-). In questo modo TiVo potrà personalizzare l’esperienza di fruizione andando a ripescare dati associati alla persona che ha di fronte: ad esempio potrebbe caricare un profilo personale corredato da lista programmi preferiti, lista personale dei programmi registrati, eccetera. Naturalmente ci potrebbe anche essere la possibilità di mostrare pubblicità contestualizzata sui dati contenuti nel profilo (demografici di base, ma anche di preferenze).

Tutto molto affascinante (?!), ma a volte quando leggo novità come questo mi chiedo se quella intrapresa è la via più semplice per personalizzare la fruizione di un elettrodomestico, e se bisogna per forza brevettare una nuova tecnologia e aspettare che questa si diffonda per avere a dispozione questa funzionalità; ipotizzo un’alternativa…se all’accensione di TiVo fossero previsti differenti login, tanti quanti sono gli utenti abituali dell’apparecchio, ad ognuno dei quali corrisponde un profilo personale? Basterebbe un click di telecomando per indicare a TiVo chi è la persona che ha davanti e fargli aprire il nostro profilo con le nostre preferenze. E’ motivato il doversi tirare appresso un microchip semplicemente per evitare di pigiare un tasto di telecomando?

Link: TiVo to personalize viewing experience with electronic tags.

Technorati tags: TiVo, RFID, DVR.

16 November, 2005

The long way to DTT

Posted in nuova TV at 0:00 by Sebastiano

Il problema dell’implementazione del DTT in Italia non è solo legato al conflitto di interessi (anche se questo influenza molto alcune scelte fatte), e non è nemmeno relativo ad una qualità del segnale notevolmente inferiore alle aspettative (in certi momenti è quasi peggio dell’analogico).
Analizzerei anche un altro punto: il DTT dovrebbe modificare le modalità di fruizione della TV, tramite l’implementazione nel decoder di funzioni come quelle di TIVO e Windows Media Center (time shifting, ecc) e integrando funzioni pensate per la ricerca dei video dalla televisione: una sorta di Blinkx o Google Video via DTT, grazie ad un decoder interattivo collegabile via banda larga (Adsl).
Quello che non è entrato nella testa dei broadcaster, nonostante le mie (vane) speranze, è che un pubblico meglio servito, con più possibilità (…e quindi più attivo) è un pubblico più attento e ricettivo…più interessante anche per l’investitore pubblicitario.
Purtroppo il modello basato sul “mai andato bene” Auditel (ma accettato da tutti) non permette questo sviluppo.
Per ora noi quindi cosa abbiamo? Le partite di calcio con carta prepagata e i decoder interattivi con il modem 56k.

Technorati tags: DTT, digitale terrestre, nuova tv.