10 January, 2006

Quando i nodi si ripresentano tra i denti del pettine…

Posted in media landscape, spunti at 23:27 by Sebastiano

L’autunno 2005 per la comunicazione digitale è stato opulento in quanto a comunicazioni – si sorvoli sulla ripetizione –  perchè in fondo il racconto è stato spesso vissuto come evento più importante dell’esperienza che lo origina (mi ricordo lo IAB Forum e la copertura stampa che ne è conseguita). E’ uno dei motivi di fondo per cui (chi più, chi meno) va in vacanza…per raccontarla ai colleghi e scucirne gli stupori. Nel business? Stessa cosa…

Tutto ciò detto da un blogger – uno che parla e racconta ripetutamente sperando che qualcuno l’ascolti – potrebbe anche far ridere. Sentite lettori…parliamone 😉

Ritorno all’inizio, tutto il sommovimento autunnale mi sembra, personalmente, già esaurito. Si è detto tanto intorno all’ingresso di Internet nelle rilevazioni degli investimenti pubblicitari di Nielsen Media Research…rilevazioni che (e sfido a sostenere qualcosa di diverso) sono frutto di un meccanismo che le rende a volte un pò, a volte molto lontane dalla reale rappresentazione degli investimenti. Eppure anche l’ultimo dei sudditi per un giorno nella sua vita ha aspirato al ruolo del despota, quindi anche l’Internet (gli operatori) hanno guardato all’ingresso nel gotha dei rilevati come a qualcosa di fondamentale.

Oggi si può dire che “the hype is over” e tocca lavorare…e poco è cambiato rispetto a settembre; i nodi si stanno ripresentando al pettine; ne cito tre fra i più significativi:

  • la tabellare online (ovvero i formati standard, il banner, il bottone, il pop-under) rappresenta sempre la solita solfa, con i pyxel al posto dei centimetri (o dei secondi): può funzionare, può essere utile agli investitori pubblicitari, è però ben lontana dall’essere l’espressione anche di un decimo di quanto decantato intorno ai media digitali;
  • gli editori non propongono con convinzione le iniziative speciali, le integrazioni, tutto quanto esula dal concetto di advertising puro ma, con un buon apporto creativo, può generare valore per il navigatore e riscontri positivi per l’investitore;
  • la fruizione dei mezzi digitali in Italia è indietro, a parte i cellulari, per i quali però si fa un utilizzo involuto…a base di sfondi sexy e suonerie; gli home media center saranno ancora a lungo apparecchi da geek, per manifesta mancanza di furbizia da parte dei marketer (il mezzo flop di windows media center a fine 2003 non è stato sufficiente, tali prodotti rimangono ancora dei molossi arroccati intorno ai loro standard, mordenti di funzionalità per lo più poco utilizzabili e matematicamente inacessibili ai più);

C’è ancora da camminare insomma…da immaginare e poi lavorarci sopra; a mio parere è necessario partire dai mercati (i settori merceologici) e le persone per plasmare la comunicazione e i mezzi…perché secondo me si sta davvero rischiando di voler proporre indistintamente la solita ricetta, di smettere di aprire nuovi spazi di consolidamento in un settore spesso immaturo e con ampie aree di inadeguatezza soprattutto per gli investitori pubblicitari; sembra invece che tutto quanto è digitale continui ad andare fortissimo per chi vuole fare business andando a soddisfare coloro che voglio prodotti “advertising free”…anche pagandoli (ad es. Google che si mette a vendere telefilm ed eventi sportivi).

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