11 February, 2006

C’è una nicchia la fuori?

Posted in spunti at 18:52 by Sebastiano

Nicchia, luogo dove stare protetti e comodi, posto tranquillo e indisturbato…nicchiare, proteggersi, innalzare barriere all’ingresso…

C’è tutta una terminologia “markettara” che, a fianco del gergo militaresco (aggirare, accerchiamento, terreno di scontro), non fa altro che parlare di ricerca di vie di fuga. E’ il vecchio concetto della nicchia di mercato: se un tempo la sua ricerca significava la ricerca di una specializzazione in grado di fornire all’azienda un vantaggio competitivo, oggi sembra sia la ricerca di un luogo dove si debba fare il minimo indispensabile per sopravvivere tranquilli (vivere di rendita, anche senza strafare).

Non avevo mai pensato che la strategia di marketing dei timorosi (quelli che non fanno mai un passo in avanti e non inventano mai nulla) fosse iscritta nel lessico del marketing, o almeno in una sua interpretazione.

Cosa ne consegue? Che una buona regola per far uscire allo scoperto le energie inaspettate (nel lavoro e non solo) è l’abolizione del gergo isolazionista e timoroso.

E’ una tendenza attuale, d’accordo, quella della ricerca del rifugio, l’isola felice, uno spazio dove collocarsi in attesa che la situazione internazionale si sistemi (sotto tutti i profili, quello economico, quello sociale, quello politico); è una tendenza, è una tentazione.
Rifugiarsi in uno spazio isolato o stare al proprio posto è anche una cattiva abitudine, insegnata fin dai primi giorni di scuola: stai al posto tuo è starai tranquillo.
Si insegna ad essere nella media, a seguire uno standard organizzativo esogeno, a non uscire con idee balzane che disturbano; il bello è che poi si pretendono imprese fiorenti, mercato dinamico e quant’altro…impossibile.

Non voglio però negare l’importanza di ogni esperienza formativa: è vero che c’è un tempo per imparare, avere metodo e rigore; c’è un tempo per lasciarsi travolgere ed assorbire – più che rifiutare o fronteggiare – i cambiamenti esterni. La metafora potrebbe essere quella del “tutt’uno”; se sei tutt’uno con lo scenario che evolve, non hai bisogno di difenderti dal cambiamento; sarebbe come volersi difendere da se stessi.

Mi rendo conto di avere, in questo post, mescolato i piani: pubblico e privato, impresa e persona, economia e società. Sono partito dal molecolare, il gergo tecnico degli uomini di marketing, per aprirmi ad un’impostazione generale.
Il significato generale è che non c’è più nicchia o protezione in grado di reggere a lungo: lo scenario è quello di un deserto in continuo cambiamento per l’effetto dei venti.

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