16 February, 2006

Uno scenario…”fascinante”

Posted in media landscape at 0:01 by Sebastiano

In questi giorni mi sto occupando di dare una bella revisione al cosiddetto “media landscape”, documento (spesso di importanti dimensioni) che raccoglie tutte le informazioni possibili e immaginibili relative allo scenario dei mezzi di comunicazione nel proprio paese (nel mio caso ovviamente relativo alla comunicazione online). Quest’attività mi sta permettendo di dare una compiutezza logica ad alcune sensazioni che percepivo sommessamente da qualche tempo:

  • checché se ne dica, alcuni indicatori sono piuttosto stagnanti; ad esempio il numero di navigatori rilevati da Nielsen Netratings oscilla di circa sei mesi intorno alla cifra di 17 milioni – quasi come se avesse raggiunto una saturazione che ovviamente non c’è – ed il tempo medio di navigazione è di meno di 30 minuti al giorno
  • il numero di connessioni a banda larga (7 milioni, come rilevato da Doxa e Digital Magics nella ricerca BroadBandPeople presentata pochi giorni fa) sembra scontrarsi con il limite fisiologico dovuto alla scarsa copertura territoriale fornita dall’incumbent. Sono pronto a scommettere che questo fatto influenza in maniera limitativa il tempo medio di navigazione. Il primo pregio dell’ADSL è il fatto di introdurre l’abitudine all’always on (anche se in Italia sono riusciti a fare ADSL a tempo…no comment);
  • prosegue la polarizzazione del web intorno all’universo maschile; anche se le donne online sono cresciute fino al 40%, la Rete italiana continua ad essere concettualmente maschile, tant’è che le donne online sono comunque meno attive della loro controparte (29,8% naviga tutti i giorni, contro il 39,8% degli uomini) e anche la qualità delle attività che svolgono una volta connesse dimostra un’atteggiamento che si può interpretare come disaffezione al mezzo: tutti gli indicatori sottolineano che le donne sono meno attive quando si tratta di ricerca informazioni, acquistare beni o servizi, utilizzare servizi online come quelli di banking;

Questi sono segnali che non esisto a definire indici di lieve depressione del mezzo Internet; è come se ci fosse qualcosa a livello normativo e anche a livello economico/imprenditoriale che fa da tappo all’emergere di un fenomeno pronto a presentarsi nella società. Peccato, perché i segnali delle potenzialità di questo fenomeno ci sono tutti: da una ricerca di Gfk Eurisko sembra infatti emergere un certo effetto sostituzione di Internet rispetto ad altri media (in particolare la stampa come fonte informativa e di orientamento agli acquisti) e anche un effetto di contrapposizione del mezzo TV rispetto ad Internet (non sono mezzi facilmente utilizzabili in maniera congiunta, a differenza ad esempio del binomio internet+radio) nel quale è il primo a soccombere, seppure lievemente. Il tempo di fruizione della TV è in calo per quegli utenti che hanno iniziato ad utilizzare internet.
Più di questo però ci sono alcuni fatti “sociali”:

  • l’attribuzione di un ruolo di centralità di internet nella vita di chi è già utente di questo “mezzo” l’ha già adottato; è un dato abbastanza lampante che fa riflettere sulla intrinseca potenza, rilevata da tutti coloro che hanno superato le resistenze iniziali, della Rete;
  • la “dispositività” di uno strumento che permette, oltre alla raccolta di informazioni, di disporre interazioni, risposte a stimoli e, sebbene in un ambiente virtuale, intraprendere azioni con effetti reali;
  • la rappresentazione della Rete come mezzo di comunicazione sta diventando decisamente “stretta”: non si tratta più di un canale tramite il quale acquisire informazioni ma di una serie di dispositivi reali attraverso i quali agire, vivere esperienze, costruire realtà sociale;
  • il modello sociologico tipicamente attribuito ai mass media, ovvero la teoria delle aspettative sociali (secondo la quale, per semplificare, i mass media rappresentato modelli culturali che diventano dispensatori di indicazioni sul comportamento da tenere nel proprio gruppo e informatori su come i membri del gruppo si comportano nella realtà), si tramuta in qualcosa per cui il mass media (quale Internet è in un certro senso) non è solo dispensatore di seduzioni esterne (quali i modelli ed il senso di appartenenza legato alla loro emulazione) ma strumento per la produzione di fascinazioni (consapevolezza della capacità di autodeterminazione, senso di efficacia) in grado di contaminare la realtà “oltre lo schermo”;

Alcune fonti di dati:

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